CHE COSA CREDIAMO
Sinteticamente, i principali punti che sono oggetto dell’insegnamento e della predicazione di Walter e del suo team,
nella convinzione che questo è quanto crediamo Dio ci abbia passato fino ad oggi, consapevoli che non abbiamo la verità assoluta e che la conoscenza di Dio avviene in modo graduale e progressivo, specialmente quando ci mettiamo in discussione ed abbiamo fame di capirlo e conoscerlo sempre di più attraverso lo studio della sua Parola.
1) Il Vangelo, la buona notizia: il Vangelo è la buona notizia di Dio e come dice Paolo è la potenza di Dio per chiunque crede, dal Giudeo prima e poi del Greco. Sono tre gli aspetti che crediamo costituiscano il fondamento indispensabile di ogni credente, specialmente in questo tempo ed in questa nazione
a) La Grazia: crediamo che stiamo vivendo nella dispensazione della Grazia dove l’immagine di Dio Padre viene pienamente restaurata ed espressa nella figura di Gesù Cristo. Evidenziare la Grazia significa riconoscere il sacrificio perfetto di Cristo come fondamento su cui basare la nostra relazione con Lui; significa riconoscere il primato del Nuovo Patto sul Vecchio Patto; significa imparare a vivere da Figli ed amici piuttosto che da Orfani e da servi. Siamo convinti che la predicazione del Vangelo della Grazia sia il fondamento sul quale costruire la nostra relazione con Dio. Per quanto sia indubbio che la Grazia necessita di una risposta positiva da parte nostra, è fondamentale sottolineare che la Grazia rappresenta il carattere costitutivo dell’amore incondizionato del Padre.
b) Il Regno: crediamo che, una volta messo il vero fondamento della Grazia, ogni credente sia destinato a vivere non soltanto da Figlio ma anche da Ambasciatore del Regno, nella sua doppia identità di Re e Sacerdote. Se la Grazia è il fondamento da cui partire, il Regno è la destinazione cui arrivare. Ma senza stress, si impara poco a poco e il fanatismo è sinonimo di religione e non di relazione.
c) La Giustizia: è la chiave essenziale del Vangelo perché, come piena espressione della Croce di Gesù, è lo strumento attraverso cui l’uomo peccatore viene riconciliato a Dio attraverso la rimozione della condanna da ogni credente. La Giustizia si fonda sul principio della Sostituzione. Solo Colui che è senza peccato avrebbe potuto coprire i nostri peccati muorendo al nostro posto. Solo Colui che ha creato la vita avrebbe potuto vincere la morte e generare Resurrezione. Come credenti non ci rendiamo giusti da soli. Non sono le nostre opere che ci rendono giusti. La giustizia è una posizione che riceviamo per eredità da Gesù Cristo in virtù di ciò che Lui ha compiuto ed in cui noi abbiamo semplicemente creduto.
2) Piena redenzione di Cristo: crediamo che il sacrificio di Cristo sulla croce sia perfetto e compiuto così che ogni opera dell’uomo nasca in risposta a quel sacrificio. Lo amiamo, perché Lui ci ha amati per primo. La Religione ci dice: fai ancora qualcosa, quindi, stressati; mentre Gesù ci dice: è stato già fatto tutto, quindi, riposa. Ogni buona opera è chiamata a nascere da questo stato di riposo ed intimità con Dio.
3) Salvezza per grazia mediante la fede, non per opere. Riceviamo salvezza nel momento in cui crediamo che Cristo è morto anche per noi ed accettiamo il grande scambio sulla Croce, la sua morte per la nostra resurrezione. La nuova nascita inizia nel momento in cui crediamo e lo riconosciamo e si sviluppa nel corso della vita di ogni credente. Allo stesso modo del fisico, lo spirito ha un corso di crescita e maturità progressiva
4) Equilibrio tra Grazia e Fede: crediamo che Dio ha provveduto tutto per Grazia ma senza fede è impossibile ricevere così come crediamo che la Sovranità di Dio sia, per sua scelta, bilanciata dal libero arbitrio concesso ad ognuno di noi. Ciò che riceviamo non dipende dalle nostre opere ma dalla fede in quella Grazia. Noi riceviamo nella misura in cui ci convinciamo che gli apparteniamo. Le opere, i frutti, sono necessari? Certo, ma devono nascere perché siamo Figli e non per riuscire a diventare Figli.
Il processo è questo, la Grazia ci porta dentro la paternità di Dio e ci introduce nella sua eredità. A noi non sta altro che riconoscerla, accettarla e soprattutto viverla.
5) Cena del Signore come momento in cui ci ricordiamo, come corpo, di appartenere a lui perché Lui è venuto in noi. E’ un momento di intima comunione dove riconosciamo di essere il suo Corpo e di vivere grazie a Lui.
Crediamo, quindi, che chiunque abbia creduto possa partecipare alla Cena del Signore. Riteniamo che ogni restrizione (battesimo per esempio) sia una imposizione umana che non trova alcuna giustificazione nella Parola di Dio.
6) Battesimo in acqua: crediamo che chiunque abbia creduto possa essere, anche immediatamente, nella condizione in cui è, battezzato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il Battesimo ha valore come atto celebrativo di una relazione e non come fonte di salvezza. Per essere battezzati non serve compiere opere, serve credere in Lui e nella Sua opera. Ogni buona opera a cui siamo chiamati dovrà nascere come conseguenza della nuova nascita piuttosto che come sua causa
7) Ravvedimento: tema discusso, soprattutto ultimamente!.quanto noi abbiamo compreso dalla Scrittura è che ravvedimento e croce sono strettamente connessi e vanno messi nel giusto ordine ed equilibrio. Per questo motivo il concetto di ravvedimento cambia da Vecchio a Nuovo Patto. Nel Vecchio Patto la Croce era un’ombra, nel Nuovo Patto una realtà.
Il piano di salvezza di Gesù si fonda sul suo amore e non sul nostro ravvedimento. Noi ci ravvediamo perché lui ci ha perdonato (ha deciso di farlo ancora prima che nascessimo!). La Croce genera ravvedimento. Non è il nostro ravvedimento a causare la Croce. Cambiare mentalità ed impostazione di vita è fondamentale ma si sviluppa a seguire della nuova nascita man mano che riceviamo e realizziamo la natura di Dio in noi.
Perché crediamo sia importante sottolinearlo?
Per riportare la Chiesa a predicare la Croce prima di ogni altra cosa, ovvero che Dio ha tanto amato il mondo da mandare l’unigenito suo figlio a morire per darci nuova vita. La base di ogni ravvedimento deve fondarsi sul suo amore piuttosto che sulle nostre opere. La conversione non si merita, si riceve. E dopo averla ricevuta questa genera cambiamento proprio perché la sua natura in noi ci aiuta a ravvederci e cambiare direzione alla nostra vita. Il ravvedimento, alla luce del Nuovo Patto, assume il significato di “cambiare mentalità, impostazione di vita” piuttosto che quello di “contristarsi e pentirsi delle proprie opere”
8) Obbedienza: crediamo che l’ubbidienza sia una delle chiavi della conoscenza. La vera conoscenza è legata all’esperienza. Si conosce veramente soltanto ciò che si vive. Per questo ubbidire alla Parola di Dio ci permette di entrare, comprendere e vivere ciò che lui ha preparato per noi. Dall’altro lato è la più grande espressione di amore e di onore verso Dio. In tante occasioni ubbidire ha un costo, specie quando non ne comprendiamo a fondo i motivi.
Gesù stesso imparò l’obbedienza dalle cose che soffrì, dice la Bibbia. La predicazione della Grazia non attenua l’importanza di questo tema, anzi cerca di produrre in ognuno di noi la giusta motivazione per ubbidire.
Possiamo infatti obbedire per essere ricompensati, o per obbligo o per paura. La realtà è che la migliore motivazione per obbedire, quella cioè che rende l’obbedienza stabile e duratura, è l’amore per colui che ci ha creato e redento. Questo è il livello più alto di obbedienza in cui crediamo e che ricerchiamo.
7) Doni dello Spirito Santo: crediamo nel 9 doni dello Spirito Santo e nella loro manifestazione individuale e corporale.
8) Parlare in altre lingue: crediamo che ogni credente riceve il dono di Parlare in lingue che come primo fine ha l’edificazione personale
9) Adorazione spontanea: crediamo che l’Adorazione consista non in parole o canti ma nell’aprire il cuore a Dio nel modo più spontaneo e sincero possibile e possa includere fasi di canto o preghiera in lingue.
10) Guarigione e Liberazione: crediamo nella Guarigione dell’anima e nella Liberazione da Demoni secondo il modello nuovo testamentario e riteniamo la predicazione del Vangelo della Grazia come primo strumento per la ministrazione di guarigione e liberazione.
11) Superiorità del Nuovo patto rispetto al Vecchio. Riconosciamo la piena validità del Vecchio Testamento nella sua funzione propedeutica e preparatoria all’arrivo di Gesù. Non puoi comprendere la Grazia senza passare dalla Legge insomma. Detto questo, crediamo che sia necessario far comprendere alle persone quanto sia importante vivere la propria fede secondo i principi neo-testamentari del Nuovo Patto definito dalla stessa Parola di Dio “di gran lunga migliore del primo”.
12) Crediamo nell’importanza delle funzioni e non dei ruoli: il Corpo di Cristo è fatto di fratelli e sorelle che hanno tutti pari importanza e valore. Siamo su un piano orizzontale, non piramidale. Il ruolo è identico per tutti. Essere Figli per diventare,a nostra volta, Padri qualunque sia la funzione che ognuno di noi è chiamato a svolgere in esso.